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MAMMA EROINA

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testo di Maricla Boggio
regia di  Pierpaolo Saraceno 
con Lina Bernardi e Mariapaola Tedesco 
musiche Concetto Fruciano 
luci Matteo Filidoro
produzione Onirika del Sud


Scritto nel 1983, dopo la fortunata serie di rappresentazioni di “Marisa della Magliana” sul tema centrale della ragazza madre, del lavoro e della casa, questo testo, di nuovo interpretato da Lina Bernardi, affronta le tematiche più scottanti degli anni ottanta. Alla gente in attesa in un pronto soccorso, una madre accorsa dal lavoro di pulizie che compie ogni giorno perché la figlia è stata ricoverata per un’overdose, racconta la storia della loro situazione familiare. Due generazioni a confronto: la madre, di origine contadina, in seno ad una famiglia patriarcale, con un mondo ancora a dimensione umana attorno a sé, in campagna, a contatto quotidiano con i figli e con una gestione personale dell’andamento della casa, dove le stagioni scandiscono il lavoro e i prodotti alimentari, dal grano al vino, al latte, all’ uccisione del maiale, ai bucati preparati con la cenere e stesi sul prato. Nel nuovo contesto della città la figlia viene lasciata sola a causa del lavoro della madre sempre fuori casa, con una progressiva perdita di identità, nell’ isolamento da un contesto sociale adeguato e la caduta di ogni motivazione esistenziale. L’espediente della droga è l’inevitabile conseguenza di tale degrado. La ricerca del dialogo riapre la possibilità di un’intesa fra le due donne. Il testo è stato pubblicato sulla rivista RIDOTTO nel 1983. 


NOTE DI REGIA
Entriamo in una stanza vuota con una sedia al centro. Cos’è quella sedia ci chiediamo: una protezione? Una pace? Una fine? C’è un viaggio nel tempo e nello spazio attorno a quelle palpitazioni  che è difficile comprendere. La stanza dove entriamo è l'oscuro di tutto, quella parte oscura dell'universo. È il posto dove l’anima per un attimo si sospende nell’ aria prima di strapparsi dal corpo. Vorrebbe per un attimo fuggire, ma deve rimanere tra rimorsi e ripensamenti. Una madre ricorda con occhi dolci e tristi la figlia. Avrebbe voluto insegnargli vita è la cosa più preziosa, è qualcosa che fugge, passa. Un giro prima della morte?
Tutto è immobile: i gesti, i ricordi, le parole di conforto, i rimorsi, quell ’ultimo ritmo di pulsazione del cuore che si ripete all’ infinito. Mamma eroina è una lunga attesa... ripercorrendo una vita di sacrifici e di povertà. 

 

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